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Negli ultimi anni si è abusato del
termine "globalizzazione". Questa parola è diventata sia il
passe-partout utilizzato (più o meno a proposito) per descrivere l'insieme dei
processi economici, politici, sociali e tecnologici di questi ultimi anni, sia
"il feticcio" sul quale si sono cristallizzate le lotte di tutti
coloro che, in modi diversi, si sono opposti a questi processi. L'emersione
tumultuosa di questi movimenti ha fatto sì che un numero sempre maggiore di
persone, estranee ai soliti "circuiti impegnati", abbia iniziato ad
interrogarsi su questi temi. Donne ed uomini che sentono l'esigenza di capire
quello che sta succedendo, che partono da una certa simpatia per i temi e le
sensibilità proprie del "popolo di Porto Alegre" ma, che nello stesso
tempo, si sentono "ignoranti" e vorrebbero avere più strumenti di
comprensione. Le persone più giovani sono sicuramente
tra le più coinvolte, in maniera più o meno consapevole. I movimenti che più
sono attivi su questi temi hanno, per esempio, una base largamente giovanile.
D’altro canto le persone più giovani sono proprio quelle che sono cresciute e
formate ( e lo stanno ancora facendo) in questo periodo di rapidi cambiamenti e
che più di tutte dovranno confrontarsi con le conseguenze di tanti fenomeni
attualmente embrionali o non ancora compresi bene. Nello stesso tempo gli
agenti educativi tradizionali (scuola, famiglia) sono spesso in difficoltà nel
fornire degli strumenti informativi ed interpretativi adeguati al mutare dei
tempi che richiedono una lettura in
chiave sistemica di una società complessa. E’ importante invece che aumenti,
soprattutto tra i più giovani, il livello di informazione ed il grado di
consapevolezza sui processi di globalizzazione, perché solo in questo modo si
potrà raggiungere una “cittadinanza attiva”, evitando il più possibile tutti i
rischi di esclusione ed auto-esclusione sociale. Inoltre occorre mettere in
risalto i differenti aspetti della vita sociale che sono coinvolti dai processi
di globalizzazione ed i collegamenti fra essi: educazione alla pace, educazione
alla legalità, educazione alla cittadinanza, educazione ad un consumo
responsabile, educazione ambientale, riconducono allora ad un quadro unitario
che nella nostra iniziativa faremo emergere attraverso testimoni portatori di
competenze e “sensibilità” differenti. E' importante, quindi, che aumentino le
occasioni di approfondimento informativo e culturale, cercando di mettere in
comunicazione "grande pubblico" e "addetti ai lavori". Una serie di seminari e laboratori,
quindi, che creano un vero e proprio “percorso” capace di condurre, coloro che
vi partecipano, attraverso i vari settori e argomenti che compongono
l’articolato puzzle della globalizzazione, senza mai perdere di vista le
relazioni e le interconnessioni esistenti tra di essi. Un “percorso” perché
ogni singolo appuntamento è solo una tappa verso una maggiore comprensione del
presente. Un “percorso” perché durante il cammino è possibile osservare da
angolature diverse i panorami che compongono l’ambiente e la società che ci
circonda. Un “percorso” che per impostazione metodologica e continuità somiglia
ad una “scuola” intesa come spazio in cui accrescere la capacità di lettura
critica del presente. Una “scuola”, così intesa, potrebbe essere un utile
strumento in questa direzione. Finalità
generali Il lavoro proposto è stato progettato con l’intento di
perseguire le seguenti finalità generali: ·
porre
le basi per un approccio al presente basato sulla curiosità, la scoperta, la
conoscenza e il confronto, piuttosto che sulla paura, la diffidenza e il conflitto; ·
fornire
gli strumenti per la formazione di un sapere critico; ·
far
emergere le interdipendenze tra Nord e Sud, Est ed Ovest del globo; ·
accrescere
la consapevolezza che l’atteggiamento problematico è fondamentale
nell’acquisizione del sapere; ·
produzione
di materiale informativo; ·
acquisire
la consapevolezza della necessità di ampliare la propria visione del mondo
abituandosi ad inquadrare le problematiche in ambiti più vasti e complessi; Obiettivi
specifici ·
acquisire
il significato del processo di globalizzazione, la sua complessità e le
accresciute interdipendenze; ·
acquisire
conoscenze riguardanti i luoghi e le istituzioni che governano la
globalizzazione (Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del
Commercio, Banca Mondiale); ·
fornire
conoscenze di geopolitica ed in particolare sulle relazioni Nord/Sud; ·
analizzare
quei meccanismi che perpetuano la dipendenza economica e politica; ·
fornire
conoscenze su modalità di partecipazione democratiche partecipate e
consapevoli; ·
fornire
conoscenze su modelli commerciali e finanziari concreti alternativi a quelli
vigenti; ·
produzione
di unità didattiche sui temi trattati; ·
redigere
bibliografie ragionate; ·
pubblicazione
degli atti dei seminari. Destinatari La “scuola” intende rivolgersi
principalmente ad un pubblico giovanile ed al mondo della scuola. Questa
preferenza, chiaramente, non deve però essere intesa come una scelta esclusiva.
L’approccio didattico con cui saranno svolti gli incontri può coinvolgere sia
un pubblico di “specialisti” (insegnanti e componenti dell’associazionismo)
quanto un pubblico più ampio interessato ai temi trattati. Metodologia Tutti gli incontri saranno divisi in
due sezioni: lezione frontale e spazio per il dibattito. L’approccio didattico,
richiesto a tutti i relatori, farà in modo che ogni argomento sarà presentato
in modo generale per poi proseguire con approfondimenti specifici,
inoltre, prima di ogni incontro saranno
distribuite schede e brevi articoli relativi all’argomento in discussione. I laboratori,
invece, saranno articolati in vario modo a secondo dell’argomento, in alcuni
casi si svolgeranno vere e proprie simulazioni, in altri si utilizzeranno
giochi didattici ed in altri, ancora, si svolgeranno stages presso associazioni
e gruppi impegnati sul territorio cittadino.
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